Knjižnica Filozofskog fakulteta
Sveučilišta u Zagrebu
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Olocausto nella storia, cultura e cinematografia in Italia

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Đordić, Margareta. (2018). Olocausto nella storia, cultura e cinematografia in Italia. Diploma Thesis. Filozofski fakultet u Zagrebu, Department of Italian Language and Literature. [mentor Borjan, Etami].

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Abstract

La Seconda guerra mondiale è l'evento storico più sanguinoso, orribile e bestiale del Novecento, perciò anche oggi ci si chiede come sia possibile che gli uomini abbiano costruito tutto il macchinario per estinguere e annullare una razza e ogni sua traccia. Anche se sono passati più di 70 anni da questi eventi storici, l'argomento sulla Seconda guerra mondiale è attuale ancora oggi dal punto di vista storico, politico, morale, umanitario e artistico. In molte opere artistiche dal dopoguerra a oggi sono presenti i temi legati alla Seconda guerra mondiale. Nella letteratura ci sono moltissimi esempi ma se ne citano soltanto alcuni. Forse il più noto romanzo è Il diario di Anna Frank, pubblicato solo due anni dopo la fine della guerra, in cui la ragazza olandese descrive i suoi giorni di clandestinità prima di morire nel campo di concentramento. Altre opere letterarie che trattano l'Olocausto sono due romanzi di Primo Levi – Se questo è un uomo (1947) e La Tregua (1963). Anche nella cinematografia mondiale ci sono molti film sull'Olocausto e sulla Seconda guerra mondiale. Uno dei più famosi è La lista di Schindler (Steven Spielberg, 1993) a cui ha collaborato anche il produttore croato Branko Lustig, sopravvissuto ad Auschwitz. Ne cito ancora due molto noti – La vita è bella (1997) di Roberto Benigni e Il Pianista (2002) di Roman Polanski. Anche se ne esistono molti altri, da questi esempi è possibile concludere che la Seconda guerra mondiale è uno dei soggetti storici a cui si ispirano gli artisti che appartengono a diversi campi artistici. Lo sottolinea anche Mazierska: "Judging by the current state of this discipline, one might reach the conclusion that there is no more attractive subject for the contemporary historian or artist than the Holocaust and there is a wealth of documents to draw on." Questa sede si occupa proprio della cinematografia, spesso definita come la settima arte. Prendendo in considerazione il fatto che la cinematografia influisce di più sulle masse, in questa tesi saranno analizzati quattro lungometraggi, girati dagli anni Sessanta fino al secondo millennio, che tematizzano l'Olocausto. Si tratta dei film seguenti: Kapò (Gillo Pontecorvo, 1960), Giardino dei Finzi-Contini (Vittorio De Sica, 1970), Salò o le 120 giornate di Sodoma (Pier Paolo Pasolini, 1975) e La vita è bella (Roberto Benigni, 1997). La prima parte è dedicata al fascismo: cultura, arte e propaganda fascisti, similitudini e differenze tra il fascismo e il nazismo che spesso si confondono. Nella seconda parte saranno studiati i quattro film italiani il cui soggetto fondamentale è l'Olocausto. In questa parte si prenderanno in considerazione le tecniche cinematografiche con cui si rappresenta la narrazione, cioè il modo in cui i film rappresentano la Shoah.

Item Type: Diploma Thesis
Subjects: Italian Studies
Departments: Department of Italian Language and Literature
Supervisor: Borjan, Etami
Date Deposited: 06 May 2019 12:15
Last Modified: 06 May 2019 12:15
URI: http://darhiv.ffzg.unizg.hr/id/eprint/11143

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