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Le caratteristiche del pensiero saggistico di Alberto Moravia nella raccolta “L’uomo come fine”

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Korčić, Dženana. (2018). Le caratteristiche del pensiero saggistico di Alberto Moravia nella raccolta “L’uomo come fine”. Diploma Thesis. Filozofski fakultet u Zagrebu, Department of Italian Language and Literature. [mentor Peruško, Tatjana].

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Abstract

In questa tesi di laurea mi propongo di analizzare la raccolta di saggi di Alberto Moravia (1907-1990), radunati sotto il nome di L’uomo come fine e altri saggi e pubblicati per la prima volta nel 1963. La raccolta, scritta nel periodo tra il 1941 e il 1963, è una testimonianza di cambiamenti socio politici dell’epoca, e si presenta come una raccolta di scritti letterari, nei quali però si nota l’incrociarsi della letteratura e della politica. Oltre ai saggi puramente letterari come quelli su Manzoni, Boccaccio, Machiavelli, vi si possono riscontrare pure quelli dedicati agli argomenti politici e sociali come, per esempio, comunismo ed estremismo, come pure a quelli culturali come per esempio i saggi sulla psicanalisi e sulle arti. La saggistica di Moravia è complementare alla sua narrativa in quanto affronta con spirito critico gli stessi temi: l’immagine di un mondo in disfacimento e la crisi esistenziale, inaugurati ancora nel suo romanzo d’esordio Gli indifferenti. L’analisi continua negli scritti saggistici dove Moravia elabora il concetto dell’uomo diventato mezzo anzichè fine, concetto già suggerito nei suoi racconti e romanzi. Il personaggio moraviano è il testimone di una trasformazione della società che perde contatto con la realtà, rifiutando i valori tradizionali dell’uomo e non avendo allo stesso tempo altri mezzi da sostituirli. Il nostro autore si presenta tanto saggista quanto romanziere. Moravia è stato anche un ottimo osservatore di processi politici e sociali di maggiore impatto, come per esempio il boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta, oppure le conseguenze di tale processo, e può essere considerato un profeta della sua epoca. A tal proposito, l’autore stesso dice: Per tutti questi motivi, vorrei sottolineare che L’uomo come fine non vuole affatto essere una difesa di questo umanesimo tradizionale ormai defunti; bensi un attacco all’antiumanesimo che oggi va sotto il nome di neocapitalismo; è un cauto approccio all’ipotesi di un nuovo umanesimo. Nella prefazione de L’uomo come fine Moravia denuncia una crisi del mondo moderno a causa del desiderio della distruzione e della morte che si è manifestato nella catastrofe delle due guerre mondiali. A questo riguardo, dice l’autore: […] un desiderio o meglio, una nostalgia di morte, di distruzione, di dissolvimento che potrebbero essere l’ultimo rigurgito della grande orgia suicida delle due guerre mondiali […]. Egli enumera da filosofo quali sono le ragioni per cui il vecchio umanesimo sembra essere fallito: il deterioramento, la stanchezza e il declino del vecchio umanesimo. A causa di questi, la letteratura è l’unico obiettivo a cui l’uomo può aggrapparsi poiché essa contempla le ragioni umanistiche in tempi in cui l’antiumanesimo è attuale. Moravia si propone come intellettuale impegnato che fa della sua opera uno strumento di lotta contro l’antiumanesimo, progredito sotto il nome del neocapitalismo, ma è anche attento ai problemi ideologici e culturali. I suoi interessi sono rivolti in primo luogo alla letteratura e agli argomenti letterari, poiché egli prima di tutto è un uomo di lettere e per questo ogni suo scritto riguarda prima o poi la letteratura, come egli stesso afferma nella prefazione de L’uomo come fine. Il mio obiettivo sarà quello di analizzare la raccolta nel suo insieme, come pure i singoli saggi che sono scritti nell’arco di un ventennio, raccolti sotto il titolo L’uomo come fine. Lo scopo della letteratura è infatti quello di rappresentare una posizione umanistica di fronte a ciò che è antiumano (guerra, distruzione atomica) tramite la razionalità, la ragione e la logica che devono essere usati per ristrutturare la società. In primo luogo analizzerò alcune caratteristiche del saggio come genere letterario. In seguito tratterò più dettagliatamente le caratteristiche della raccolta L’uomo come fine, la quale si presenta come un percorso tra critica, scienza e arte, in cui l’autore indaga una cultura in transizione e l’eredità dei suoi predecessori come pure quella degli scrittori a lui contemporanei, prestando molta attenzione all’attuale politica italiana, europea, mondiale, estendendo il discorso anche alla psicoanalisi. Nei capitoli seguenti prenderò in esame i saggi della raccolta L’uomo come fine che rientrano nel campo della critica letteraria, tra cui il più conosciuto, quello su Manzoni e sul cristianesimo, ha suscitato una viva polemica. In seguito sposterò l’accento sui saggi che tematizzano i classici come Manzoni, Machiavelli, Belli. Infine, nella conclusione saranno riassunti in breve i punti essenziali del presente lavoro dedicato alla raccolta saggistica moraviana che sarà considerato nel contesto della cultura italiana della seconda metà del ventesimo secolo.

Item Type: Diploma Thesis
Subjects: Italian Studies
Departments: Department of Italian Language and Literature
Supervisor: Peruško, Tatjana
Date Deposited: 19 Mar 2019 11:03
Last Modified: 19 Mar 2019 11:03
URI: http://darhiv.ffzg.unizg.hr/id/eprint/11029

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