Knjižnica Filozofskog fakulteta
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La figura dell'animale non umano nella 'Legenda aurea' di Iacopo da Varagine : volgarizzamento di Niccolo Manerbi del 1475

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Antunović, David. (2019). La figura dell'animale non umano nella 'Legenda aurea' di Iacopo da Varagine : volgarizzamento di Niccolo Manerbi del 1475. Diploma Thesis. Filozofski fakultet u Zagrebu, Department of Italian Language and Literature. [mentor Husić, Snježana].

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Abstract

La figura dell’animale è stata ignorata per molto tempo da parte degli storici, tuttavia da un paio di decenni lo studio di animali non umani costituisce una vera e propria sfida per gli studiosi contemporanei. Agli animali non umani si conferisce sempre maggior importanza anche negli studi umanistici. In particolar modo gli studiosi hanno rivolto il proprio interesse al Medioevo, un periodo nel quale la figura dell’animale è onnipresente in campi differenti, tra cui l’araldica, il folclore, la toponimia; lo studio dell’animale non umano è sempre più presente nell’analisi di proverbi, canzoni e imprecazioni. Dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente ci sono voluti diversi secoli per una rifioritura economica, sociale e culturale. Il primato della cultura per tutto il Medioevo, fino all’inizio dell’Umanesimo, era detenuto dalla Chiesa. In questo arco di tempo uno dei generi letterari più popolari in ambito religioso è senz’altro l’exemplum. Una delle raccolte di exempla medievali è la Legenda aurea, che è anche una collezione di agiografie, scritta in latino e molto popolare tra i predicatori di Duecento e Trecento, in particolare degli ordini mendicanti, quali i francescani e i domenicani che inserivano frammenti di exempla nei loro sermoni o nelle loro prediche. L’autore dell’opera è Iacopo da Varagine o, in alcuni casi, si preferisce l’alternativa Varazze. Iacopo da Varagine visse nel Duecento, ma non si conosce data esatta della sua nascita e della sua morte. Ciò che si sa di lui è che fu arcivescovo di Genova e che dedicò tutta la sua vita all’attività pastorale, ai sermoni e allo studio, e insegnò teologia. La sua opera di maggior rilievo fu appunto la Legenda aurea. La Legenda aurea fu compilata nella seconda metà del Duecento, tra gli anni ’60 del XIII secolo e il 1298. Nell’arco del Trecento, in particolare dopo il volgarizzamento, la Legenda aurea divenne un vero e proprio bestseller e lo testimoniano l’ottantina di codici conservati prima del XIV secolo e intorno a 1320 manoscritti in totale. Data la sua crescente popolarità a partire dai primi anni del Trecento, si è cominciata a tradurre la Legenda aurea nei vari dialetti del volgare della Penisola, potendo così avere un pubblico più ampio. La versione in volgare che andremo ad analizzare è quella pubblicata a Venezia nel 1475 a cura di Niccolò Manerbi, nell’edizione moderna del 1993 a cura di Giorgio Varanini e Guido Baldassarri. In questo lavoro sarà da prima trattata la figura dell’animale in generale nel mondo cristiano, in modo da poter capire come essa è stata realizzata nella Legenda aurea. In seguito si effettuerà un’analisi più approfondita del ruolo animale in quell’opera. L’ordine delle figure degli animali da analizzare andrà da quelli più citati a quelli che lo sono di meno. Nel caso diverse specie di animali siano menzionate in egual numero, allora si procederà per ordine alfabetico. Data la vastità del numero di animali, in realtà zoonimi, che “popolano” la Legenda aurea, ne saranno analizzati solamente sei che compaiono negli exempla apostolici. Sono stati presi in considerazione quelli che sono stati giudicati i simboli di maggior importanza nell’ambito cristiano. Andando per ordine: pecora (agnello, ariete e pecora), cane, pesce, serpente (ma si farà anche un breve excursus sul “dracone”), gallo e verme. Tuttavia prima di addentrarci in un’analisi più approfondita, andremo a trattare la figura dell’animale non umano in generale e di seguito esamineremo il genere dell’exemplum, entrando poi nel dettaglio con la Legenda aurea. Essendo gli animal studies una disciplina relativamente nuova, non ci sono molte fonti a cui attingere (la bibliografia consiste principalmente in alcuni bestiari medievali), e per questo motivo la tesi è strutturata in tale modo che nella prima parte di ogni capitolo si faranno dei cenni in generale per ciascuna figura di animale, per poi restringere il campo della ricerca alla Legenda aurea, facendo riferimento alla prima parte della sezione.

Item Type: Diploma Thesis
Subjects: Italian Studies
Departments: Department of Italian Language and Literature
Supervisor: Husić, Snježana
Date Deposited: 27 Aug 2019 08:44
Last Modified: 27 Aug 2019 08:44
URI: http://darhiv.ffzg.unizg.hr/id/eprint/11565

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