Knjižnica Filozofskog fakulteta
Sveučilišta u Zagrebu
Faculty of Humanities and Social Sciences Institutional Repository

Il motivo della citta di Fiume nella produzione letteraria di Osvaldo Ramous

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Host, Tea. (2018). Il motivo della citta di Fiume nella produzione letteraria di Osvaldo Ramous. Diploma Thesis. Filozofski fakultet u Zagrebu, Department of Italian Language and Literature. [mentor Roić, Sanja].

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Abstract

La città di Fiume è una città di cultura, di storia e di tradizione. È una città dal passato austro-ungarico, dalla cultura mediterranea, italiana e croata. Infatti, Fiume, la Rijeka di oggi, è stata tanti anni sotto il governo italiano e da sempre nella città si parlava, si cucinava, si giocava, si scriveva e si cantava in italiano. L’italianità nella città è sempre stata presente. E anche oggi ci sono ancora parecchi abitanti che parlano il dialetto fiumano e anche l’italiano. Persone con l’accento un po’ strano che possono capirsi soltanto tra di loro perché nel resto del paese la loro lingua non si è mai capita. Fiume è anche una città piena di tolleranza, lo è sempre stata. Quando fece parte dell’Austro-Ungheria a Fiume si potevano trovare sia ungheresi che italiani, croati, e anche tedeschi. Tutti vivevano insieme e in armonia. E anche se oggi non si sentono più così tante lingue per il Corso; un estraneo se venisse a vivere a Fiume sicuramente si sentirebbe benvenuto, proprio perché è forte il sentimento di tolleranza e armonia nella città. Oltre a questo, il mare, il Golfo del Quarnero con le isole Cherso e Veglia e quel pezzetto dell’Istria che si vede sotto il Monte Maggiore, fanno di Fiume una città mediterranea, calma e anche un po’ malinconica. Una città con l’aria fresca, salata, con questa vista che fa perdere il fiato. "Fiume è una città di forti emozioni e abili commercianti, ma anche una città di piccoli uomini innamorati di se stessi, una città ai margini di civiltà più diverse e al centro della passione piccolo-borghese per la buona cucina e per la comodità pregna di torpore, una città di siluri e di belle donne, i cui volti rivelano la millenaria vita urbana. […] Un punto d’incontro e un punto di rottura, la città dal nome “acquatico”, con la gente che ha da sempre parlato in modo strano e abbastanza ibrido, come se stesse attenta a venire compresa correttamente, perché tante erano le lingue usate, che la probabilità di un fraintendimento era molto alta. (1)" Fiume è tutto questo; è un sogno, sono le emozioni, è la gente comune con la loro lingua strana. E infine, Fiume è la mia città nativa. Ed è anche la città nativa di Osvaldo Ramous. Ecco perché ci unisce tanto questo amore per questa città, ci unisce perché entrambi la conosciamo benissimo. Io conosco la Fiume di oggi mentre lui conosceva la Fiume dell’Asutria-Ungheria, la Fiume italiana, la Fiume della Reggenza del Carnaro e la Fiume Jugoslava. Tutto è cominciato quando avevo preso in mano Il Cavallo di cartapesta, non potevo smettere di leggere il romanzo. Non ce la facevo perché proprio il modo, le parole, il dialetto, le vie; tutto, mi aveva attratto dentro la storia. Una storia vera e vissuta realmente che in un certo senso faceva anche parte di me. Tutto era descritto in un modo così semplice ma anche coraggioso, unico, piacevole tanto che mi veniva di continuo il sentimento di nostalgia. Si trattava di una nostalgia per una Fiume che non ho mai potuto incontrare. Ed ecco perché infine ho scelto di scrivere proprio della Fiume di Ramous. Innanzitutto perché si tratta di una Fiume a me sconosciuta e poi anche perché è lui la persona e lo scrittore che ha cercato di farla mantenere una città di cultura, soprattutto italiana, una città di tolleranza e aperta a nuovi capitoli per la città. Osvaldo Ramous non solo ha scritto un ottimo romanzo che racconta la storia realmente accaduta della Fiume del Novecento, ma si è impegnato tantissimo a cogliere e trasmettere la cultura italiana nella Jugoslavia e anche quella slava in Italia. Ha svolto l’enorme lavoro da traduttore, da mediatore tra le due culture e ha lasciato dietro a sé numerose opere della e per la sua Fiume. Per spiegare meglio l’atmosfera e il periodo di grandissimo cambiamento di culture e lingue e di gente in cui Ramous visse, la prima parte della tesi presenta un breve profilo storico della città di Fiume. Dopodiché c’è la biografia dell’autore con un commento del suo lavoro da traduttore e mediatore di culture. E una parte che raccoglie la poesia, i testi inediti e i racconti nei quali Ramous nomina la sua Fiume e degli articoli scritti sulla rivista Panorama nei quali Ramous tratta di fatti relativi alla città. Infine ho analizzato il motivo di Fiume nel suo romanzo prima e dopo le due grandi guerre.

Item Type: Diploma Thesis
Subjects: Italian Studies
Departments: Department of Italian Language and Literature
Supervisor: Roić, Sanja
Date Deposited: 06 May 2019 12:16
Last Modified: 06 May 2019 12:16
URI: http://darhiv.ffzg.unizg.hr/id/eprint/11145

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